Sabato scorso finalmente una giornata intera insieme a mia sorella da trascorrere in mezzo ai nostri passatempi preferiti. Infatti alla Fiera di Roma si teneva Hobby Show (che secondo me ogni volta diventa sempre meno interessante e più povero di espositori). Ovviamente andiamo con il treno perché é troppo comodo: scendi e subito c'é la navetta che ti porta all'ingresso. Così io zaino sulle spalle (per via di un bel problemino ad un braccio che m'impedisce di portare tracolle) e trolley al seguito e mia sorella invece con la sua tracollina fatta di zip e il suo piccolo trolley cominciamo il giro dei vari stand, fermandoci però all'entrata per la consueta foto di rito che stavolta però ritrae solo mia sorella.
Pochissimi acquisti, quasi niente: io un cartamodello, un guanto da forno troppo carino, uno stencil e dello zigzag molto alto, introvabile a Roma. Mia sorella un cuore di legno con un bel mazzo di fiori molto primaverile, da usare come fuori porta a Pasqua. Come niente si fanno le 7. Infatti dagli altoparlanti sentiamo che ci invitano ad uscire perché la fiera sta per chiudere. Quindi una corsetta al bagno e poi via a prendere la navetta che immediatamente ci ha portato alla stazione. Arriva il treno, saliamo e il treno riparte. Vedo mia sorella che mi squadra da capo a piedi e poi mi chiede: ma il tuo zaino? Io realizzo di non averlo sulle spalle, mi alzo di scatto, guardo sugli altri sedili vuoti se per caso inavvertitamente l'avessi appoggiato li e mi comincia il panico. Sapete quando in una frazione di secondo riuscite a pensare un film di un'ora? Beh a me é successo così! Ho immaginato subito che me l'avessero rubato in un momento di mia disattenzione (e sfortunatamente ne ho tanti di questi momenti) e così dovevo passare ore al Commissariato per denunciare il furto di patente e carta d'identità. Di conseguenza non potevo più guidare (e come faccio io senza macchina in una città in cui se devi andare in un posto dove non arriva la metro con i bus arrivi il giorno dopo?) finché non avessi riavuto un duplicato (non so nemmeno se lo danno e quanto tempo ci vuole) ed ero comunque senza un documento!
Carta di credito e bancomat da bloccare, ma i numeri del blocco carta li avevo sui cellulari che stavano lo stesso nello zaino ed in più essendo sabato non potevo telefonare neanche alla mia banca e poi avrei perso tutti i miei contatti sui cellulari! E i soldi prelevati il giorno prima e dimenticati di lasciare in parte a casa ce li vogliamo aggiungere, insieme al nuovo portafoglio arrivato a Natale? E le chiavi della macchina (che erano già un duplicato) e quelle di casa? Avremmo dovuto ricambiare di nuovo la serratura che era costata una cifra! Per non dire tutto il resto di minore importanza ma di cui io non farei mai a meno come per es. le foto preferite dei miei e di mio nipote che non ci sono più. CHE GUAIO!!!
Pochissimi acquisti, quasi niente: io un cartamodello, un guanto da forno troppo carino, uno stencil e dello zigzag molto alto, introvabile a Roma. Mia sorella un cuore di legno con un bel mazzo di fiori molto primaverile, da usare come fuori porta a Pasqua. Come niente si fanno le 7. Infatti dagli altoparlanti sentiamo che ci invitano ad uscire perché la fiera sta per chiudere. Quindi una corsetta al bagno e poi via a prendere la navetta che immediatamente ci ha portato alla stazione. Arriva il treno, saliamo e il treno riparte. Vedo mia sorella che mi squadra da capo a piedi e poi mi chiede: ma il tuo zaino? Io realizzo di non averlo sulle spalle, mi alzo di scatto, guardo sugli altri sedili vuoti se per caso inavvertitamente l'avessi appoggiato li e mi comincia il panico. Sapete quando in una frazione di secondo riuscite a pensare un film di un'ora? Beh a me é successo così! Ho immaginato subito che me l'avessero rubato in un momento di mia disattenzione (e sfortunatamente ne ho tanti di questi momenti) e così dovevo passare ore al Commissariato per denunciare il furto di patente e carta d'identità. Di conseguenza non potevo più guidare (e come faccio io senza macchina in una città in cui se devi andare in un posto dove non arriva la metro con i bus arrivi il giorno dopo?) finché non avessi riavuto un duplicato (non so nemmeno se lo danno e quanto tempo ci vuole) ed ero comunque senza un documento!
Carta di credito e bancomat da bloccare, ma i numeri del blocco carta li avevo sui cellulari che stavano lo stesso nello zaino ed in più essendo sabato non potevo telefonare neanche alla mia banca e poi avrei perso tutti i miei contatti sui cellulari! E i soldi prelevati il giorno prima e dimenticati di lasciare in parte a casa ce li vogliamo aggiungere, insieme al nuovo portafoglio arrivato a Natale? E le chiavi della macchina (che erano già un duplicato) e quelle di casa? Avremmo dovuto ricambiare di nuovo la serratura che era costata una cifra! Per non dire tutto il resto di minore importanza ma di cui io non farei mai a meno come per es. le foto preferite dei miei e di mio nipote che non ci sono più. CHE GUAIO!!!
Vedendomi così disperata una signora che era stata anche lei alla fiera mi dice:
"Ma non l'avrà lasciato sulla navetta?" Certo anche questo era possibile, ma io pur tentando di andare a moviola con la mia testa, non ci riuscivo, ero bloccata e non rammentavo proprio quale fosse stato l'ultimo momento dello zaino in mio possesso. E se l'avessi lasciato nel bagno quando mi sono lavata le mani? Oppure sulla panchina della stazione dove eravamo sedute? L'unica cosa era scendere alla prima fermata e tornare indietro. E così abbiamo fatto. Scese alla fermata di Ponte Galeria, mia sorella telefona per cercare un taxi, l'aeroporto é li vicino, ci vorranno 5 minuti finché arrivi. Macché minimo un quarto d'ora, allora il treno arriva prima e si opta per questa soluzione. Per fortuna c'era un piccolo bar e li abbiamo potuto acquistare altri biglietti(preciso questo perché per chi non lo sapesse alla stazione della Fiera di Roma non c'é biglietteria, né tanto meno macchinetta per fare i biglietti, però se ti pizzicano senza biglietto, secondo Trenitalia sei passibile di una multa fino a 200 euro! Ma chi viene specialmente per la prima volta come fa a saperlo?). Il treno stava per arrivare e visto il contrattempo dico a mia sorella d'avvertire mio marito, altrimenti non sentendomi e vedendo che sono in ritardo si preoccupa. Per fortuna lui non s'arrabbia (eh si perché sono recidiva in queste cose!) ma ci suggerisce di chiamare su uno dei miei telefoni e vedere se qualcuno risponde. Ma perché noi non ci abbiamo pensato? Lo faccio immediatamente: 1,2,3,4,5 squilli e poi sento attaccare. Nooooooo me l'hanno rubato, altrimenti rispondevano. Non avevo finito di pensare così che il telefono di mia sorella squilla e lei senza neppure guardare il numero risponde così:"Lei ha trovato uno zaino vero?" Mi veniva da ridere e piangere contemporaneamente. Ma vuoi guardare prima chi é che chiama? Niente col mio panico avevo contagiato pure lei. In effetti dall'altra parte del telefono un signore le dice che é stata una fortuna che abbiamo chiamato perché lui non voleva mettere le mani nello zaino e semmai lo avrebbe consegnato ad un vigilante fuori la Fiera. Mia sorella gli dice dove ci troviamo e che stiamo per tornare indietro, lui le assicura che ci aspetta li e vuole sapere come siamo vestite per riconoscerci. Arriviamo e chi ti troviamo? La navetta con i fari accesi per noi. Corriamo e questo signore, che io non avevo nemmeno visto quando sono salita in quanto ero passata dalla porta centrale, mi consegna lo zaino dicendomi di controllare se c'é tutto. Oddio, mi pareva proprio brutto stare a controllare dopo che me l'aveva restituito. Ma lui ha insistito. Ho dato un'occhiata frettolosa, mi sentivo davvero a disagio e poi ho preso dei soldi per ringraziarlo del bel gesto fatto. Assolutamente non li voleva perché secondo lui non aveva fatto nulla d'eccezionale, ma soltanto ciò che doveva. (In effetti dovrebbero tutti comportarsi così, ma sappiamo benissimo che sono molto pochi a farlo.) Ma io ero talmente felice che dopo un tira e molla glieli ho messi in tasca e sono scesa di corsa suggerendogli di andarsi a mangiare una pizza con la moglie e magari brindare a me. Lui allora un po' confuso non solo ha detto che lo avrebbe fatto ma mentre me ne andavo mi ha chiesto come mi chiamavo io mi sono girata per gridargli il mio nome e lui ha risposto che m'avrebbe ricordato nelle sue preghiere. Mi sono girata di nuovo verso di lui per ringraziarlo anche di questo e nel riprendere la strada .... BUM! ...... ragazze, una capocciata ad un palo che mi ha tramortita. Ho visto non le stelle ma il firmamento intero e subito m'é venuto un bernoccolo da far invidia ad un rinoceronte. Nel frattempo mia sorella si scompisciava dalle risate, mi faceva una rabbia col dolore che provavo, ma alla fine anch'io mi sono messa a ridere immaginandomi la scena.
Siamo riandate alla stazione esauste e mentre aspettavamo il treno siamo state avvicinate da un ragazzotto di 20 anni, un po' particolare, se non addirittura buffo, che ha cominciato a parlarci come se ci conoscesse da anni e addirittura a confidarci cose piuttosto personali accadutegli durante la giornata che ci hanno messo non poco in imbarazzo ma anche divertito tantissimo. Insomma siamo salite sul treno con questo strano ragazzo e finché non é sceso non abbiamo fatto altro che ridere per le cose strampalate che diceva.
Arrivate a Roma eravamo sfinite e la macchina ci sembrava un miraggio. Ho ripensato a quell'attimo di vera disperazione sul treno in cui credevo d'aver perso tutto e mi sono detta che devo imparare a controllarmi in certe situazioni e a non disperare che comunque la provvidenza in qualche modo interviene, come poi é successo, sia facendomi ritrovare le mie cose, sia facendoci incontrare quel buffo giuggiolone che ci ha aiutate a scaricarci di tutta la tensione accumulata in quell'ultima ora.
Arrivate a Roma eravamo sfinite e la macchina ci sembrava un miraggio. Ho ripensato a quell'attimo di vera disperazione sul treno in cui credevo d'aver perso tutto e mi sono detta che devo imparare a controllarmi in certe situazioni e a non disperare che comunque la provvidenza in qualche modo interviene, come poi é successo, sia facendomi ritrovare le mie cose, sia facendoci incontrare quel buffo giuggiolone che ci ha aiutate a scaricarci di tutta la tensione accumulata in quell'ultima ora.
mammamia! sono rimasta con il fiato in sospeso fino alla fine del tuo racconto....so come ci si sente in occasioni del genere, i mille pensieri, le cose da fare, le paure.......ma sono contenta che ci sia ancora gente onesta, credo e spero sia la maggioranza, che dia esempi così positivi....hai fatto bene a raccontarci tutto ciò e mi stupisco che non ci siano una valanga di commenti....si ha sempre più fretta e non ci si ferma a leggere a volte ma mi sento anch'io di ringraziare questo angelo travestito da signore e il buffo giuggiolone che ha allentato la tensione con i suoi discorsi fuori di testa...è comunque un'esperienza finita bene che ci insegna a non disperare, quando meno te lo aspetti le cose possono cambiare! un abbraccio cara anna maria.....hai perso qualche chilo oltre ad aver messo qualche capello bianco?????
RispondiEliminadalmazia
In effetti Dalmazia ho scritto il post più per dare un messaggio di fiducia che per altro. Volevo proprio dimostrare che anche nelle situazioni più brutte in cui possiamo imbatterci la speranza e la fiducia nel prossimo non devono mai venire meno. Anch'io dopo ho pensato che avevo incontrato un angelo in terra, perché ti assicuro che se così non fosse stato, chiunque avrebbe fatto un bel bottino quella sera. Nonostante il momentaccio però non ho perso peso, mentre sono sicura che i capelli bianchi si sono moltiplicati.
EliminaPazienza, l'importante é stato l'esito positivo della situazione.
Un abbraccio affettuoso.
Anna Maria
sono capitata sul tuo blog ed ho letto il resoconto della visita all'hobbyshow. se ti stanchi di fare handmade hai un futuro da narratrice. complimenti per il racconto thriller e per il lieto fine. elisabetta
RispondiEliminaGrazie Elisabetta, ma non credo che l'handmade mi stancherà mai.
EliminaAnna Maria, tienes un bello blog, me gustan tus trabajos, son muy lindos.
RispondiEliminaGrazie Teresita per la tua visita e per i tuoi complimenti. Anche io ho visitato il tuo blog e mi é piaciuto molto, specialmente le tue piccole torte all'uncinetto sono deliziose. Ciao.
EliminaAccipicchia Anna Maria!!! Che avventura! Ma sei stata davvero fortunata a incontrare una persona così. In realtà capita talvolta di essere distratte.......comunque è finita bene!
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RispondiEliminaEh si Clara, fortunatamente é finita bene perché ho incontrato un santo, altrimenti adesso sarei in un reparto neurologico se così non fosse stato. E pensare che quel giorno io l'ho passato a fare la guardia al trolley di mia sorella che lo lasciava ovunque!!! E' il colmo.Il problema é che cose del genere mi succedono spessissimo. Non sai quante volte sono andata a recuperare carta di credito/bancomat in farmacia, supermercati e negozi vari. Oppure compro cose e arrivo a casa senza averle perché magari le appoggio per pagare e dopo non le riprendo. L'ultima giorni fa. Parcheggio e vado in farmacia, poi quando esco butto nel contenitore dei farmaci scaduti le medicine che avevo portato da casa. Arrivo alla macchina e non avevo le chiavi (il maledetto vizio di tenerle in mano e non metterle in borsa appena la chiudo). Mamma mia ed ora dove le ho messe ho pensato. Svuoto la borsa ma niente. Quindi penso d'averle buttate con i medicinali. Torno verso la farmacia e vedo due delle farmaciste in strada, una su un marciapiede ed una sull'altro che mi cercavano. Le avevo lasciate sul bancone ed essendo quasi ora di chiusura si sono rese conto che avrei avuto un bel problema! Sono proprio fuori di testa ormai e mio marito mi dice continuamente che mi sta cercando una badante per quando esco da sola. Io ci rido, ma non ha mica tutti i torti.
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